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Pinterest – tono, strategie e consigli per l’uso: abbigliamento, cucina, do it yourself
Social media news
Proseguiamo con il nostro excursus dedicato a Pinterest affrontando gli aspetti più importanti da considerare quando si decide di lavorarci sul serio; in particolare di quale materiale disporre, e come analizzare le abitudini dell’utenza che lo frequenta maggiormente.
Se Pinterest, come abbiamo scritto da questa parte, consente di offrire un’immagine dal forte impatto visuale al brand di un’azienda, grazie alla sua architettura cross mediale, abbiamo anche evidenziato la necessità di ottimizzarlo al meglio per trarne reali benefici, ma occorre chiarire che potrebbe essere tempo sprecato aprire un profilo dedicato, senza poter disporre di materiale fotografico di ottima qualità da pubblicare e senza l’analisi preliminare di quelle abitudini di ricerca che caratterizzano la sua utenza, ovvero i loro gusti e i dispositivi attraverso i quali l’attività di “pinning” viene esercitata maggiormente.
L’utenza Pinterest ne fa un utilizzo “al volo”, servendosi per lo più smartphone molto più frequentemente che di un desktop computer. Pinterest domina quindi i dispositivi mobili, in particolare i Tablet per l’ottima possibilità di visualizzazione su iPad e affini.
In questo senso Pinterest è un’esperienza di qualità, difficilmente i suoi utenti saranno interessati a ricercare le foto che si possono trovare all’interno di un comune catalogo prodotti, preferendo immagini originali, di alto impatto visivo, molto colorate, e che possano contribuire a creare la loro identità visiva in rete, aggregando contenuti legati al cibo, ad un certo tipo di artigianato “do it yourself”, a tutti quegli aspetti visivi che siano corrispondenti ad un’esperienza di vita “estetica” quindi design, moda, arte, cucina.
In questo senso, chi si occupa del marketing dell’azienda dovrà fare una vera e propria selezione editoriale del materiale, scegliendo le immagini con cura e cercando di creare un’esperienza originale “intorno al prodotto”, senza spingerlo direttamente, perchè il rischio è quello di annoiare l’utenza, creando un duplicato della comunicazione convenzionale dedicata alla promozione. Quello che interessa agli utenti Pinterest sono storie, situazioni, racconti che attraverso una sola immagine ci dicano quanto quel prodotto si è inserito nell’uso comune e anche nelle loro vite.
Al momento gli argomenti che vanno per la maggiore su Pinterest sono legati all’abbigliamento, ai prodotti “do it yourself”, al design di interni, e all’arte culinaria. Questo consente, anche quando la vostra attività non rientri nelle categorie elencate, di creare comunque delle “board” tematiche dove sia possibile affrontare gli argomenti in questione, e dove il vostro prodotto potrebbe essere parte di un discorso più generale e indiretto. È un modo per attrarre utenza interessata, senza passare direttamente dalla promozione diretta del prodotto.
Non è ovviamente secondaria la qualità del materiale, condizione necessaria perchè una “board” sia attraente; fare pinning come si diceva, può essere una piccola esperienza “estetica” e gli utenti che lo fanno frequentemente cercano di mettere insieme elementi di alto livello visivo, inerenti la loro esperienza di vita.
Questi sono aspetti importantissimi, perchè qualsiasi azienda che decida di aprire il proprio presidio “Pinterest” dovrà tener conto dell’utenza e dei suoi interessi e non certamente di una centralità dannosa del prodotto che non porterebbe alcun risultato.