LinkedIn diventa piattaforma di pubblicazione integrando un vero e proprio CMS per renderne l’esperienza “social” più viva e legata ai contenuti

linkedin-bigIl content marketing è un campo in continua evoluzione, e se fino a ieri parlavamo di Facebook, Twitter, Pinterest, Instagram come presidi principali per costruire una buona strategia social-media, molto presto dovremmo includere nella lista anche LinkedIn; senza farsene accorgere il principale social network dedicato allo sviluppo di contatti professionali si è dotato di una piattaforma di pubblicazione a partire dal 2012, che coinvolgeva inizialmente nella produzione di contenuti 100 influencers, ampliati poi a 500 nel 2013.

Nel Febbraio 2014 LinkedIn annuncia che l’apertura alla pubblicazione dei contenuti si sarebbe allargata fino a comprendere altri 25.000 utenti, per un progetto che nei mesi successivi dovrebbe finalmente consentire a tutti l’accesso alla pubblicazione.

Ecco quindi che LinkedIn prende improvvisamente vita con un’interfaccia non troppo dissimile da quella di WordPress e che ti permette in modo facile e veloce di creare, modificare, pubblicare contenuti e immagini. Per capire se sei abilitato a farlo, devi recarti sull’home page del network (non su quella del tuo profilo) e controllare se nel box di condivisione, oltre all’icona della graffetta, ce n’è una aggiuntiva a forma di matita, se è visibile vuol dire che puoi pubblicare contenuti su LinkedIn; passando infatti il mouse sopra quel simbolo, apparirà la scritta “Crea un post”.

L’interfaccia che a questo punto si presenta è molto simile a quella di un qualsiasi CMS per quanto riguarda le funzioni di word processing, quindi possibilità di inserire un titolo, immagini, contenuti testuali e formattazione.

Se ancora non siete abilitati alla pubblicazione, prima che LinkedIn lo consenta di default a tutti, è possibile fare una richiesta attraverso questo form online. Se accedete alla pagina dopo esservi loggati al vostro profilo LinkedIn, tutti i dati principali (nome+cognome+url del profilo di riferimento) saranno compilati in automatico, quello che dovete aggiungere, sono due prove della vostra professionalità, ovvero un paio di link che puntano verso articoli da voi pubblicati online, come conferma che la richiesta provenga da chi, in un modo o in un altro, sviluppa contenuti di qualità per lavoro.

I motivi principali per affrontare una scelta simile sono molteplici, tra questi

  • accrescere la tua credibilità attraverso la comunità professionale di LinkedIn
  • produrre contenuti attivi e consultabili che servano da vetrina per la tua professionalità, anche nella prospettiva di un lavoro futuro
  • accrescere traffico verso i tuoi presidi social (blog aziendali e quant’altro) pubblicando contenuti che abbiano una qualche relazione con quelli che già sono presenti nella tua rete
  • Il sistema delle Insights offerto da LinkedIn ha una struttura non dissimile dalle analitiche di Facebook, questo orienta già da subito un ulteriore sviluppo della piattaforma verso il content marketing